(...) I miei occhi. Ti son piaciuti. Tutta ti son piaciuta? Tremavi. M'hai detto cose tanto care. E ora perché non mi scrivi, Dino? Oh, non è un lamento... È questo terrore assurdo... L'avevo anche prima di vederti, quando ti scrissi la seconda e terza lettera, e pensavo ch'eran brutte, che potevan aver offuscata un'immagine di me già creata nella tua mente... Sei mai stato amato, Dino? Nulla, non so nulla di te, se non che hai sofferto e che sei rimasto il più forte. Oggi ti ho gridata la mia febbre, stasera vorrei darti invece soltanto dolcezza, averne tanta da te. Puoi, lo so.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Inutili attese
Inutili attese Parlo e rido come seguendo un copione Vivo come avessi già vissuto cento anni Ho visto scorrere vite non mie Oggetti e rico...
-
Ninfee pallide lievi coricate sul lago – guanciale che una fata risvegliata lasciò sull'acqua verdeazzurra – ninfee – con le radici...
-
“Poiché non scorgevo in tutta la terra alcun posto che mi convenisse, decisi allegramente che non mi sarei fermata in nessun posto. Mi votai...
-
Oggi che t’aspettavo non sei venuta. E la tua assenza so quel che mi dice, la tua assenza che tumultuava nel vuoto che hai lasciato, come u...
Nessun commento:
Posta un commento